MOM and DAUGHTER

sabato 1 aprile 2017

Il Bello dell'arte: Vincent Van Gogh


Oggi finalmente ritorna la rubrica "Il Bello dell'Arte" in occasione di un anniversario speciale... Oggi , 30 marzo, infatti ricorrono i 163 anni dalla nascita del pittore, incisore e illustratore Vincent Van Gogh, figura geniale, complessa e tormentata quanto incompresa, che influenzò non poco le istanze artistiche del XX secolo. L'artista, nacque proprio in questa data nel 1853 a Zundert, nel Brabante olandese. Figlio di un pastore puritano severo e bigotto, primo di altri cinque (Anna Cornelia, Théodorus detto Théo, con cui mantenne per tutta la vita una strettissima corrispondenza epistolare, Elisabeth, Wilhelmina Jacoba e Cornelis.), iniziò sin da bambino a nutrire una notevole passione per l'arte. A ventisette anni iniziò a dipingere per professione dopo aver fatto il mercante d'arte per la Goupil & Co., l'insegnante e persino il missionario e il predicatore. Presentò spesso nel corso della sua vita problemi di depressione - sfociati poi in gravissime crisi nevrotiche e di autolesionismo - causati dalle delusioni affettive e dalla frustrazione derivante dal suo sentirsi incompreso dalla società, e più di una volta fu internato in case di igiene mentale. Ammirò molti grandi maestri della pittura di cui amava reinterpretare le opere, quali Eugene Delacroix, Jean-Baptiste Camille Corot, Honoré Daumier, Théodore Rousseau, Charles-François Dubigny e in primis Jean-François Millet che considerava "il vertice della pittura" per la sua attenzione alle tematiche della vita quotidiana e per il suo realismo tipico della Scuola di Barbizon. Arrivato in Francia, venne avvicinato agli impressionisti dal fratello Théo, dalla cui pittura tuttavia poco dopo si riconobbe estraneo. A causa della sua scarsissima capacità di rapportarsi con gli altri, le varie relazioni e amicizie da lui intraprese finirono male. Proverbiale è l'episodio avvenuto ad Arles nel 1888 durante la sua permanenza nella "casa gialla" con il pittore e amico Paul Gauguin, durante il quale Van Gogh, in preda a una crisi, tentò di ferire con un rasoio l'amico, e, dopo la partenza e la fine dell'amicizia con quest'ultimo, si autopunì tranciandosi un orecchio. Fu autore di più di 900 dipinti ad olio, senza contare la vastissima quantità di disegni, schizzi e incisioni. La sua arte era anarchica, imperfetta, caratteristicamente "scolpita" con il colore in rilievo, dai toni ora vividi e accesi ora cupi, ora stesi con tratti nervosi e paralleli, ora allucinati e vorticosi. I suoi soggetti erano autoritratti, ritratti di persone comuni, amici e conoscenti, paesaggi diurni e notturni popolati da cipressi e campi di grano e varie nature morte soprattutto floreali (rimane famoso il ciclo pittorico di nature morte de "I Girasoli"). Difficile collocare lo stile delle sue opere, talvolta erroneamente associate all'Impressionismo. Nonostante esse siano state influenzate da quest'ultimo stile, sono da considerarsi a metà tra Post-Impressionismo ed Espressionismo. Morì suicida a soli 37 anni nel luglio del 1890 a Auvers-sur-Oise, dopo che, in preda a un attacco nervoso, si sparò un colpo di rivoltella proprio in mezzo al campo di grano che aveva dipinto poco tempo prima.








mercoledì 15 marzo 2017

Le ricette del Bello delle Mamme: Zuppa di miso


Zuppa di misto...elisir di lunga vita .Riprendo  L' argomento ..che mi sta a cuore , soprattutto con l'arrivo della primavera il nostro corpo ha bisogno di introdurre cibo VIVO,Energetico che ci dia carica che ristabilisca il giusto equilibrio dell' organismo.
La zuppa di miso e' un cardine , piatto tipico della cucina giapponese cibo di "casa" preparato in modo diverso da ogni mamma ad ogni pasto.
Si prepara con tre verdure ma, ognuno e' libero di modificare la ricetta base come vuole.
Comunque, carota,cipolla,e foglie verdi ...catalogna cavolo nero ecc.A queste tre verdure si aggiungono il misto, l'alga wakame e cipollotto fresco, o del prezzemolo, o del succo di zenzero, per esempio.
A livello nutrizionale , essendo ricco di enzimi, favorisce l'equilibrio della flora intestinale..ricco di preziose Vit.B, sali minerali e proteine.Migliora la digestione,le difese immunitarie,detox, aiuta la salute dei capelli e della pelle.
SI prepara in dieci minuti..quindi la definirei una preziosa alleata.

INGREDIENTI per due persone

Una cipolla piccola
Una carota piccola
Una o due foglie verdi
Tre cm. Di alga wakame
Due o tre tazze di acqua
Uno o più cucchiai di misto a piacere
Aromi ( cipollato,prezzemolo,basilico, erba cipollina)

Mettiamo in ammollo l'alba per dieci minuti
Portiamo ad ebollizione l'acqua e nel frattempo tagliamo le verdure sottili
Quando l'acqua bolle buttiamo le verdure e e l'alba e cuociamo coperto per cinque / 10 minuti
Sciogliamo il misto con l'acqua di cottura e lo aggiungiamo lasciandolo sobbollire per un minuto. Spegniamo
Tocco finale gli aromi........

E voi la' ...ZUPPA DI MISO....pronta . Io la bevo al mattino ottima per chi non avesse tempo negli scaffali di prodotti per la macrobiotica la troverete liofilizzata....scegliete voi..

Alla prossima

mercoledì 8 marzo 2017

Le donne nella storia dell'arte


Salve a tutti! Quest'oggi, 8 marzo, in occasione della Festa della Donna, il tema della rubrica "Il Bello dell'Arte" è tutto al femminile. Nel corso della Storia dell'Arte, le donne si sono dovute battere per essere accettate e fare parte di questo campo (come, purtroppo, per tutto del resto), da sempre considerato prettamente maschile... Tuttavia, sessismo e misoginia a parte, molte artiste si sono distinte nei secoli, dimostrando di avere virtuosismo, capacità e sensibilità superiori a quelli degli uomini. Io ne scelte cinque, forse le più celebri ed emblematiche, oltre alla già citata Frida Kahlo. La prima di cui vorrei parlare è stata la prima delle figure femminili nella pittura europea, nonché stendardo del Rinascimento al femminile, sto parlando di Sofonisba Anguissola (Cremona, 2 febbraio 1532 - Palermo,16 novembre 1625) donna nobile, di gran cultura e soprattutto con notevole talento artistico, tanto da conquistarsi l'ammirazione di vari artisti e persino della Regina Elisabetta I d'Inghilterra. Pensate che lo stesso Michelangelo Buonarroti sosteneva che avesse grandi doti artistiche. Anche Antoon Van Dyck, che gli successe come ritrattista alla corte di Spagna, non nascose la profonda ammirazione per le sue opere. La sua formazione avvenne nella scuola di Bernardino Campi, da cui ereditò lo stile manierista, allora di gran moda nelle corti italiane. Diede il meglio di sé nei numerosi ritratti, ambito della pittura che amava particolarmente. Dipinse fino alla morte nonostante i forti problemi di vista. La seconda protagonista, sicuramente molto più celebre, è Artemisia Lomi Gentileschi (Roma, 8 luglio 1593 - Napoli, 14 giugno 1653).
Figlia del pittore Orazio Gentileschi, già da bambina frequentando la bottega paterna, registrò una precoce abilità artistica. Lottò moltissimo per affermarsi nel campo della pittura, allora prerogativa maschile. All'età di 18 anni, nel 1611, subì una violenza sessuale da parte di Agostino Tassi, un collega del padre, e affrontò con indomito coraggio un processo per ottenere giustizia, che stentava a dare ragione a una donna. Ancora oggi è considerata come uno dei simboli dell'emancipazione femminile e della lotta contro la violenza di genere. Questo evento traumatico influenzò moltissimo e irreversibilmente le sue opere, come testimoniato nella "Giuditta che decapita Oloferne", dove la pittrice si ritrae nell'eroina biblica, intenta a troncare la testa ad un Oloferne con le sembianze del suo stupratore, apparendo compiaciuta nel compiere l'atto. Passiamo poi a Elisabetta Sirani (Bologna, 8 gennaio 1638 - Bologna, 28 agosto 1665) anch'essa "figlia d'arte", era famosa per la propria velocità e il virtuosismo nel dipingere, tanto che di lei si scrisse: «Era tale la velocità e franchezza del suo pennello, ch'ella sembrava più leggiadramente scherzare che dipingere [...] era questo il solito suo modo di disegnare da gran maestro appunto e da pochi praticato, e nemeno dal padre istesso».
 Dipingeva spesso in pubblico, per sfatare le voci secondo cui non era lei a dipingere, ma faceva da prestanome al padre, difatti all'epoca si stentava a credere che una donna potesse dipingere con la sua maestria. Ci spostiamo di qualche secolo parlando della pittrice polacca Tamara de Łempicka (Il suo nome da nubile era Tamara Rosalia Gurwić. Varsavia, 16 maggio 1898 - Cuernavaca, 18 marzo 1980)
appartenente alla corrente artistica dell'Art Déco. Nel 1907, durante un viaggio in Italia, dopo aver ammirato le opere dei grandi maestri, e dopo il suo trasferimento in Francia, iniziò a imparare i primi rudimenti della pittura. Si formò in prestigiosi collegi ben finanziati dalla nonna Clementine. Si sposò ben due volte (pur conservando il cognome del primo marito) con personaggi dell'alta borghesia: Tadeusz Łempicka, un prestigioso avvocato, e il Barone Kuffner; ebbe una figlia dal primo matrimonio, Kizette, nata nel 1920. Nel 1922, nella sua prima mostra al Salon d'Automne espose i suoi dipinti influenzati dalle istanze artistiche dell'Art Déco conosciute nell'ambiente parigino, i quali riscossero un gran successo. Dal carattere deciso e dal gran carisma, non nascose mai la sua bisessualità. Girò il mondo a lungo e visse nel lusso. Morì in Messico all'età di 82 anni.
Infine, dulcis in fundo, andiamo alla pittrice statunitense Georgia O'Keeffe (Sun Prairie, 1887 - Santa Fe, 6 marzo 1986), le cui opere sono associate all'Astrattismo e al Precisionismo. La donna si formò alla Chicago Art Institute, e fu introdotta dal suo compagno di una vita, Alfred Stieglitz fotografo e gallerista americano, nel mondo dell'avanguardia newyorchese. Inizia a dipingere ad acquerello attorno alla prima decade del '900, e attorno agli anni '20 iniziò a dipingere ad olio. A partire dal 1929 andò in New Mexico, dove produsse alcune delle opere che l'hanno resa celebre, dove si vedono fiori e paesaggi desertici, dai contorni sinuosi e dalle cangianti sfumature, che variano così tanto da sfociare in astrattismo, e talvolta sono da leggersi in senso erotico.

Adesso vi lascio con una carrellata di foto di queste donne così che possiate apprezzare al meglio la bellezza dei loro dipinti 
A presto con Arte e cultura per immergerci nuovamente nel fantastico mondo della storia dell'arte.
M&S










martedì 7 marzo 2017

A noi donne

Riprendo a scrivere...mi piace farlo,mi avvolgo nei miei pensieri come un bimbo nella sua copertina preferita, fatta di sensazioni....pensieri che noi donne siamo portate a fare....ora piu' che mai....mi chiedo sempre cosa siamo noi donne....e la risposta mi giunge inaspettata...siamo DONNE ..grandi DONNE, donne che vivono,palpitano..che vedono la vita a colori....nonostante la pioggia.Giovani donne ,inesperte...ma sognatrici che vogliono conquistare il mondo, giovani mamme, ma sempre donne....impegnate ,stanche, felici di portare avanti un compito gravoso l'essere Madri.....Donne mature, con solchi sul viso , cicatrici che segnano la vita, storie di gioie e dolori..donne di altri tempi..Donne con visi che splendono, sorridono, nonostante tutto e tutti.  Anche nelle avversità siamo sempre  pronte a trovare una via d'uscita.....tenaci, forti,sensibili, dolcemente complicate....innamorate della vita ,follemente innamorate della vita...sempre pronte a spenderci.Siamo uniche, vere disposte ad amare.....MA, e dico ma....allontaniamoci da ci fa stare male, da chi dice di amarci e che ci tratta senza rispetto e devozione, da chi abbatte su di noi la violenza che, necessariamente non e' violenza fisica ma puo' essere psicologia , quella che fa piu' male.Non lasciamoci togliere la forza e la fiducia in noi stesse MAI..non ne vale la,pena. Camminiamo SEMPRE a testa alta fiere di noi stesse...la luce che ognuna di noi ha dentro....non lasciamola spegnere, a tutte le età'...si può' ricominciare...siamo DONNE  non dimentichiamolo mai.....Troviamo quindi la forza di agire ...insieme lo possiamo fare..l'unione fa la forza e noi donne in questo siamo maestre.
Questo penso di noi donne....AUGURI allora a me a voi...si a voi..amiche di sempre



M&S

martedì 21 febbraio 2017

Il bello dell'arte: Il Carnevale

La rubrica "Il Bello dell'Arte" visto il suo approssimarsi quest'oggi è interamente dedicata al Carnevale. La festa del Carnevale ha origini lontanissime nel tempo, come per esempio le Dionisiache dell'antica Grecia (festività dedicate al Dio Diòniso - Bacco nell'antica Roma - dio dei divertimenti, dei piaceri carnali e dell'ebbrezza), o i Saturnalia romani (dedicate a Saturno, molto simili alle Dionisiache), dal carattere festivo, burlesco e dissoluto. Tipico elemento di queste ricorrenze era il mascherarsi,atto con cui si cercava la fuga dalla realtà, il rimescolamento delle classi sociali e il rovesciamento dei poteri. Nei paesi di fede Cattolica, in primis in Italia, tolto il significato pagano della festa, il Carnevale (dal latino: "carnem levare" ossia "eliminare la carne") è una ricorrenza che in genere cade la settimana precedente al Mercoledì delle Ceneri (anche se varia di regione in regione, e da paese in paese) giorno in cui iniziano i quaranta giorni di penitenza e digiuno della Quaresima. La tradizione carnevalesca della mascherata è rimasta intatta nei secoli. Le maschere perlopiù sono ispirate ai protagonisti dell'antica atellana, a quelli del teatro plautino e della Commedia dell'Arte. Queste rappresentano personaggi stereotipati, ridotti a semplici a parodie grottesche senza alcun spessore psicologico, creati allo scopo di scatenare il riso di coloro che assistevano a farse e commedie. Attraverso una selezione di opere ho deciso di raccontarvi come gli artisti nei secoli si sono sbizzarriti nel rappresentare questa particolare ricorrenza e i suoi protagonisti, chi ponendo un accento satirico, chi un significato profondamente introspettivo e psicologico.
La prima opera che ho scelto di proporre, è un affresco che arriva dalla "Casa del bracciale d'oro" di Pompei, risalente al I secolo d.C.



e raffigura una "persona" (ossia maschera) del teatro latino. Ci spostiamo di diversi secoli con "Combattimento tra Carnevale e Quaresima" di Pieter Paul Bruegel (1559 - Olio su tavola) esposto al Kunsthistorisches Museum di Vienna.

Questa tavola riesce a narrare e descrivere con dovizia di particolari, tutta una serie di episodi e atteggiamenti tra i più vari, senza distogliere dalla sintesi complessiva.
Essa sostanzialmente è divisibile in due parti: la sinistra (tradizionalmente simbolo del male) capeggiata da un grasso Carnevale a cavallo di una botte, allegoria dei vizi, dell'opulenza e di una vita grama e sterile;

a destra (simbolo del bene) è introdotta dalla Quaresima , con in testa l'arnia e in mano una pala con due aringhe, spinta su un carretto da un monaco e una monaca, allegoria stavolta della povertà, dell'umiltà e di una vita semplice e beata.



Arriviamo alla fine del XVI secolo con questa tela esposta al Musée Carnavalet di Parigi,

raffigurante degli attori, abbigliati con le maschere della Commedia dell'Arte italiana, intenti a recitare una farsa secondo il cosiddetto "canovaccio".
Ci spostiamo a Napoli nel XVIII secolo con la tela del pittore napoletano Giuseppe Bonito
intitolata "Mascherata" (1742 circa - Olio su tela) custodita al Museo Nazionale di Capodimonte. Bonito nelle sue opere predilige tematiche legate alla quotidianità, dove sono messi in evidenza i vari sentimenti dei protagonisti, i quali potevano essere ricchi borghesi, piccoli proletari o personaggi del "popolino" impegnati in innocenti divertimenti o nei piaceri più sguaiati. Si noti a destra uno "sciancato" Pulcinella intento a sbeffeggiare l'osservatore.
Rimaniamo nel '700 con Pietro Longhi e una delle sue numerose versioni delle "Scene del Ridotto"


l'unica casa da gioco di Ca' Giustinian a San Marco permessa dal governo veneziano. In questa versione, vediamo una scena carnevalesca, i cui personaggi, tutti in maschera, si abbandonano a
danze e divertimenti sfrenati.
Facciamo un salto nella prima decade del '900 con uno splendido dipinto impressionista:

"Il Bianco Pierrot" di Pierre-Auguste Renoir (1901/02 - Olio su tela) visibile al Detroit Art Institute, dove il pittore francese ritrae l'immagine del figlioletto Jean nei panni di Pierrot la maschera italiana naturalizzata francese, nata alla fine del 1500. Infine, ultimo, ma non per importanza "Il Carnevale di Arlecchino" del pittore e scultore surrealista spagnolo Joan Mirò

dipinto tra 1924 e 1925 e conservato alla Albright-Knox Art Gallery di Buffalo. Il dipinto è una visione fantastica, astratta, surreale; tutti gli oggetti sono fluttuanti e sembrano frutto dell'immaginazione. L'artista in quest'opera non rappresenta più il reale, ma ciò che sta all'interno della sua psiche, del suo inconscio.
















giovedì 16 febbraio 2017

Arriva la bella stagione...camminiamo, ci stanchiamo ,abbiamo bisogno di energia....
Che ne dite se facessimo una barretta energetica RAW ovvero cruda?

Prima parliamo del perche'  mangiare crudo. I cibi crudi trattengono gli enzimi di cui sono natura
lmente dotati, che li rendono più' facili da digerire rispetto ai cibi cotti.

Poi, qual'e ' la differenza per la salute tra gli snack crudi e gli snack industriali...che vediamo in bella mostra nei supermercati?
La maggior parte dei comuni snack sono composti da ingredienti processati, raffinati e vuoti da un punto di vista nutrizionale...con conservanti, aromi artificiali e....zucchero bianco raffinato  e sodio.
Si,consumare questi prodotti vi dara' una carica, anche se temporanea di energia ma...non essendo preparati con cibi integrali,ricchi di proteine non lavorate,grassi essenziali e carboidrati complessi che vengono digeriti lentamente fornendo al corpo una energia duratura di vitamine e minerali.causeranno dei picchi di glicemia, quindi voglia di altro cibo spazzatura.

Questi snack crudi invece, contengono il giusto fabbisogno nutritivo del corpo,ma soprattutto innescano gli ormoni naturali che regolano l'appetito e non vi lasceranno affamati.

Inoltre se, siamo attenti alla nostra bellezza...noteremo che la natura ci offre una salute completa, maggior resistenza..affronteremo meglio i malanni di stagione, occhi che brillano pelle fresca luminosa idratata ,unghie e capelli forti...

 Non so se sono riuscita a stuzzicare la vostra curiosità' ,
fateci sapere....se volete ....qualche ricettina veloce e sana..da portare con voi..in ogni momento per stare meglio e sempre in forma...il tutto abbinato ad una sana attività' fisica.

Grazie per avermi seguita fino a qui ....alla prossima !!!!!!









martedì 14 febbraio 2017

Mamma.....che amore: Biscotti di San Valentino

San Valentino!
La festa di tutti gli innamorati, e dico tutti perchè l’Amore con la A maiuscola è grande: possiamo provare Amore per i nostri fidanzati, compagni, mariti, per i nostri figli, amici e persino per i nostri animali. Sicuramente sono amori diversi, ma tutti in egual modo forti e importanti. Per questo motivo non penso basti un solo giorno all’anno per festeggiarli; credo invece sia giusto e importante fare piccoli gesti d’amore tutti i giorni nei loro confronti. Non servono chissà quali regali, la meraviglia sta proprio nelle piccole cose quotidiane. Una di queste per me è senza dubbio la cucina, cucinare per le persone che amo è il modo migliore che io conosca per prendermi cura di loro. Un gesto silenzioso, ma fatto con tanta cura e attenzione, che sotto voce sussurra “ti amo”.
Allora quale occasione migliore per preparare dei buonissimi biscotti di frolla friabilissima con un morbido cuore di marmellata?! Piuttosto facili da preparare, sono deliziosi e si sciolgono in bocca. Vi faranno fare un gran figurone. Se poi ci tenete alla linea potete sempre dividerli in due, più romantico di così ��


Ingredienti

Per 20-25 biscotti

150 gr di burro
125 gr di zucchero
300 gr di farina
1 bustina di vanillina
2 tuorli
1 pizzico di sale
Scorza di un limone grattugiata
Marmellata di fragole
Zucchero a velo
Preparazione
Con l’aiuto di una planetaria impastate velocemente la farina, lo zucchero, la vanillina, la scorza di limone e il sale. Quindi aggiungete i tuorli e il burro a pezzetti. Continuate ad impastare bene tutti gli ingredienti, fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. A questo punto avvolgetelo con della pellicola e ponetelo in frigorifero per un’oretta. Successivamente cospargete il piano di lavoro con un po’ di farina, prendete l’impasto e dividetelo in quatto parti. Lavorate l’impasto con un mattarello, tirando una sfoglia dallo spessore di 3-5 millimetri e con un taglia biscotti ricavatene dei cerchi. Metà di questi cerchi saranno la base dei vostri biscotti, ora prendere l’altra metà dei biscotti e forateli con un coppa pasta a forma di cuoricino. Appoggiate i vostri biscotti su di una leccarda coperta con della carta forno e cuocete a 180° per circa 10-13 minuti. I biscotti devono risultare leggermente dorati, se dovessero scurirsi troppo abbassate la temperatura del forno. Una volta cotti, lasciateli raffreddare e farciteli con un cucchiaino di marmellata di fragole ed unite le coppie. Infine cospargete di zucchero a velo e gustateli con la vostra dolce metà insieme ad una tazza di latte.





Questa la ricetta della nostra Laura visitate il suo blog 
www.laschiscetta.it per leggere e provare tante ottime ricette adatte anche ai
nostri cuccioli.
A presto 

M&S








giovedì 9 febbraio 2017

Il Bello dell'arte: Frida Kahlo

Buonasera....
La rubrica il Bello dell'arte cresce sempre di più e stasera ci sarà il primo di una lunga(speriamo) serie di post scritti in collaborazione con Arte e cultura.
Sono post ricchi di emozioni e che trasmettono tutto il bello della storia dell'arte...
Grazie per questo magnifico post....
Potete trovate @arteecultura su Instagram e su Tumblr
Buona lettura.

Frida Kahlo è una delle donne più importanti della Storia dell'Arte, rivalutata e designata dalla società moderna come una delle figure simbolo del Femminismo. Quella di Frida è un'esistenza di sofferenze, passioni travolgenti, gioie e delusioni, ed è proprio tutto questo quello che le sue opere trasudano. I suoi capolavori in stile naïf (letteralmente: "ingenuo", "popolare" che imita lo stile dei retablos e dell'arte precolombiana), sono pieni di simboli, di crudezza, talvolta di sadicità avvolta da una tangibile ironia, e tutti quanti raccontano come un unico mosaico, la storia di una donna con la D maiuscola, che ha vissuto e sfidato la vita fino all'ultimo istante. Nasce a Coyoacàn, Messico nel 1907 (anche se lei stessa dirà di essere nata nel 1910, anno della Rivoluzione Messicana, autodefinendosi "hija de la Revolución") da Matilde Calderòn-González y Kahlo, donna benestante profondamente rigida e bigotta, e Wilhelm Kahlo detto "Guillermo", un fotografo e pittore tedesco di origine ebrea molto più aperto e affettuoso. Affetta da spina bifida, confusa per poliomielite, già da bambina registra un carattere forte, ribelle e anticonformista, e da non dimenticare un precoce talento artistico. Frequentando la Escuela Nacional preparatoria, con l'aspirazione di diventare medico, si avvicina al Socialismo e conosce il suo primo amore: Alejandro Gómez Arias. All'età di 18 anni, il 17 settembre 1925, un evento terrificante sconvolge per sempre la sua vita: l'autobus su cui sale si scontra violentemente con un tram per tornare a casa. Il bilancio dell'incidente sulla pittrice è drammatico, ne esce con gravi fratture in molte parti del corpo ed è costretta a rimanere allettata e ingessata per anni. Nel corso della sua vita subirà, pensate, ben 32 operazioni chirurgiche. È nel periodo di immobilità che, oltre a leggere moltissimo, inizia a dipingere autoritratti con l'ausilio di uno specchio montato su un baldacchino. Fatta dell'Arte la sua ragion d'essere, una volta rimosso il gesso, ritorna a camminare (sopportando dolori atroci) determinata a sostenere la sua famiglia economicamente e a diventare una "storpia autosufficiente". Decise di sottoporre i suoi lavori al pittore e muralista messicano Diego Rivera, per avere una sua critica. Rivera rimase folgorato dallo stile di Frida tanto che decise di prenderla sotto la sua ala protettiva e la inserì nell'ambiente politico-culturale messicano. Nel 1928 la Kahlo si iscrive al Partito Comunista Messicano. Innamoratasi di Rivera intraprende con lui una travagliata storia sentimentale, e lo sposa nel 1929 ( matrimonio che, tra alti e bassi, dura fino alla morte di Frida) pur sapendo di andare incontro a continui tradimenti. Di conseguenza al travaglio sentimentale ha anche lei diverse relazioni extraconiugali tra cui non mancarono esperienze saffiche. I coniugi si trasferiscono negli Stati Uniti, e durante un soggiorno a New York, Frida si accorge di essere incinta per poi avere un aborto spontaneo poco dopo a causa dell'inadeguatezza del suo fisico. L'evento, che scosse molto la donna è immortalato nel dipinto "Henry Ford Hospital". Il suo più grande rammarico sarà quello di non potere avere figli, e per questo motivo darà molto affetto ai suoi moltissimi animali domestici e ai suoi nipoti. Nel '39 Rivera divorzia dalla pittrice dopo che quest'ultima scopre che la tradisce con sua sorella Cristina Kahlo. Neanche un anno dopo Diego tornerà strisciando da Frida, e si risposano a San Francisco nel 1940. Pochi anni prima di morire le viene amputata una gamba perché in cancrena. Muore a soli 47 anni nel 1954. Tra le sue opere, tra cui innumerevoli autoritratti, sono da ricordare: "Autoritratto con il vestito di velluto" (1926), "Frida e Diego" (1930), "Autoritratto tra Messico e Stati Uniti" (1937), "Le due Frida" (1939),
"Il sogno" (1940), "Colonna rotta" (1944), "Il nucleo della creazione" (1945), "Albero della speranza mantieniti fermo" (1946), "Il cervo ferito" (1946),"Viva la Vida" (1954).






























     




mercoledì 8 febbraio 2017

Mamma.... che amore: I nostri amici cuccioli

MAMMA.....che amore

E' capitato anche a me di esclamarlo......quando?

M a quando ho visto LUI......eh si....un maschietto che letteralmente mi ha fatto girare la testa.

E' stato AMORE a prima vista....contraccambiato alla grande.

VI sto tendendo sulle spine? VI starete chiedendo chi possa essere?

Acune indicazioni vi faranno capire di chi sto parlando...

colore grigio  ,bianco , nero, musetto schiacciato.....
adorabile con tutti ...ma con me soprattutto.....dai sono sicura abbiate capito.

                                          TOMMY LOVE

Tommy Love ...Tommy Amore...e si perché' quando l'ho visto...non ho capito piu' niente...innamorata follemente di questo batuffolo di pelo che con la sua allegria contagiosa ti cambia la giornata....

Un concentrato di vitalita' a tutto tondo....maschio ...l'unico che e' riuscito ad entrare in casa nostra...sempre femminucce.....cosa volete che vi dica....

Una gioia anche quando ...combina qualche guaio...e si perché' un po' monello lo e'..simpaticamente monello...adesso e' qui accanto a me a pancia per aria...fiducioso

Spiazzante la bonta' di questi esserini...sempre pronti a dare ...incondizionatamente...senza nulla chiedere.....se non AMORE
Intelligenti, comprendono i nostri stati d'animo....ci coccolano ...sedendosi vicino a noi o con una affettuosa leccatina.....sembrano dirci.....DAI NON ESSERE TRISTE CI SONO IO QUI CON TE.

Ed e' proprio così'. 
 GIocherellone fa un po' impazzire la vecchietta di casa...LULU'....13 anni....ma lei è' una grande. Sa farsi rispettare ,come dire :"CARO IL MIO TOMMY C'ERO PRIMA IO DI TE QUINDI.....OCIO.....COMANDO IO....."


Cosa vi devo dire....chi non ha un cane forse è dico forse non potra' capire cosa si prova ad avere per casa un "qualcuno"che letteralmente si è' impossessato del tuo cuore.

Invece ben mi capiranno coloro che ne posseggono uno o più' d'uno.....

TOMMY LOVE.....MAMMA CHE ......AMORE. Grazie di essere entrato nel mio cuore...

                                                          ❤❤️❤
















Inviato da iPad

domenica 5 febbraio 2017

Le ricette della Marina:Finocchi con capperi e scalogno

Oggi con questa giornata uggiosa ci sta una bella ricettina, di quelle che ti scaldano il cuore e ti fanno vibrare il palato.
Si sa, le nonne cucinano sempre bene ma soprattutto con amore, sara forse questo il segreto dei loro piatti deliziosi?

Vi lascio con una ricetta della Marina, semplice ma gustosa e di facile realizzazione.


Finocchi con capperi e scalogno



INGREDIENTI

tre finocchi 
Brodo granulare vegetale
Tre scalogni
un vasetto di capperi sott'olio o sotto sale che laveremo con del vino bianco
Olio evo


PROCEDIMENTO

in una casseruola facciamo stufare  con un filino di acqua gli scalogni  puliti e tagliati con olio e brodo vegetale ....direi mezzo cucchiaino...io ormai faccio ad occhio vedremo gli scalogni non friggere ma ...appunto stufare..lentamente per c.a. 5 min./10 min.

Una volta stufato il tutto ,verseremo i finocchi puliti e tagliati a fette medie ,non buttate la parte verde la tritate e la utilizzerete come fosse prezzemolo. In cottura aggiungeremo i capperi; io uso quelli sott'olio e ne metto due o anche tre cucchiai...non serve aggiungere sale..il cappero dara' quello tocco di sapidita' che esaltera' il finocchio che essendo acquoso ha bisogno di un qualcosa che lo tiri su.

potete anche cucinarli ....con la curcuma senza capperi pero' o con il curry sono sempre ottimi. Essendo verdura di stagione non faticheremo a trovarli...

Tempo di cottura.....direi  una quindicina di minuti con coperchio...io li cucino con la mia cuisin art.....il procedimento e' lo stesso ma la cottura e' modalita' simmer c.a. tre ore...ricordate la slow cooker cucina lentissimamente....

Mi sembra di avervi detto tutto...qualora non fosse ...perdonatemi e non bastonatemi...prendiamo sempre con leggerezza la vita...sorreggiamoci le une con le altre....le idee anche se diverse vanno condivise sempre nel rispetto...

NON SONO UNA CUOCA PROVETTA MA FINO AD OGGI NESSUNO SI È' MAI LAMENTATO.





 BACI ....alla prossima...sempre col CUORE

M&S














Inviato da iPad

giovedì 2 febbraio 2017

Mamma....che amore : Bianca e il ciuccio d'oro

Ebbene sì...
Febbraio è arrivato e si sa che è il mese dell'amore per eccellenza.

Il bello delle mamme ha deciso di inaugurare questa nuova rubrica tutta dolce
che parlerà delle donne e dei gesti di amo che sanno fare sia per gli altri, sia per loro
stessi.

Io, in quanto mamma di una cucciola di tre anni ho pensato di rendervi partecipi del mio gesto
d'amore preferito:
Raccontare storie a mia figlia.
E non storie scritte sui libri ma proprio storie inventate di tutto punto.
La sua preferita è Bianca è il ciuccio d'oro.

Lo so, lo so che il ciuccio non fa bene ai dentini e che lei ha quasi tre anni però quando sarà pronta
saprà fare a meno del suo ciuccetto.... intanto le racconto e vi racconto la sua storia preferita.

"C'era una volta, tanto tempo fa,
Una principessa di nome Bianca che viveva in un castello
bellissimo con i suoi amici:
Il topolino Gianformaggio, l'orsetto Teddy e il suo immancabile
ciuccio d'oro.
Il ciuccio d'oro era il suo preferito e lo portava sempre con se nei
suoi lunghi viaggi.
Eh si, la Bianca e ciuccio d'oro giravano in lungo e in largo
il mondo: andavano per i fiumi, per i mari, per le montagne e
persino sulla luna.
Un giorno però il ciuccio d'oro si perse e la principessina Bianca
era molto triste senza di lui.
Così,i suoi due amici,Gianfy e Teddy decisero di accompagnarla nel
bosco per cercare il ciuccio d'oro.
Lo girarono tutto ma niente, il ciuccio era sparito.
Allora tornarono al castello e i suoi due amici le dissero:" vedrai che sarà
tornato a casa e si sarà già messo nel lettino a dormire."

Arrivati al castello andarono tutti a dormire nelle loro stanzette anche se la
principessa non sapeva se avrebbe dormito senza il suo ciuccio.
Ma, ecco che nel lettino c'era una bellissima sorpresa:
il ciuccio d'oro era lì che l'aspettava.

È così dopo essersi ritrovati....
Vissero tutti felici e contenti.
Buona notte e sogni d'oro.


Ci vediamo al prossimo Mamma.... che amore con tante nuove sorprese.

M&F

Il gnocco è servito: Pierce Brosnan

Buongiorno fare donzelle
Oggi è giovedì e quindi:
Giovedì Gnocchi.

Oggi il protagonista è lui il sempreverde Pierce Brosnan.
Perfetto per questa rubrica per due motivi:
È un gnocco che va sempre di moda, non stanca mai e ti da
quel senso di sicurezza e tranquilla che non guasta mai.
È un ex James Bond alias 007 e si sa che alle donne piace sempre il

bello che però è anche un po' tormentato.
Insomma il bello ma un po' stronzetto (passatemi il termine)

G
Diciamo che è un bello che non stufa, un vero uomo con peli annessi.
Perché, diciamolo, noi donne siamo un po' stufe di uomini depilati e con sopracciglia ad ali di gabbiano che nemmeno la Kardashian si farebbe.

Ecco lui mi ricorda un gustosissimo e profumatissimo piatto di gnocchi al pomodoro.
I gnocchi che ti cucinano la nonna o la mamma belli ricchi,pieni di salsa al pomodoro e con una bella
spolverata di grana padana Bello saporito.

Io quando lo preparo, li preparo con la base classica dei gnocchi (quella della ricetta precedente )
e poi preparo la salsa di pomodoro.

Ingredienti:

-1 cipolla grande

-olio evo qb
-1 bottiglia di passata di pomodoro

-sale
-pepe
-peperoncino ( un pizzico per chi ama il piccante)
-un pizzico di brodo granulare

Io faccio un bel soffritto con tanta cipolla e poi faccio cuocere la salsa per una ventina di minuti.
Mi piacciono le salse belle corpose e saporite.
Direte che è un piatto troppo semplice?
Bhe, la semplicità paga sempre e non stufa mai come il nostro Pierce.

Lui piace sia alle giovani che alle meno giovani proprio per la sua semplicità e la sua bellezza
diciamo..... acqua e sapone.





Poi se venisse con un mazzo di fiori e una bella bottiglia di Amarone..... sarebbe un perfetto regalo
di San Valentino.

Ragazze cosa ne pensate di questo gnocco del giovedì?
Fateci sapere e ci vediamo al prossimo gnocco.

M&S







martedì 31 gennaio 2017

Le ricette della Marina

Buongiorno donzelle e non....

Il bello delle mamme oggi voleva proporvi qualche piccola ricettina semplice semplice e sana....siamo inverno...la nonna Marina,essendo vegetariana, attinge le proteine  dai legumi....i suoi preferiti sono le lenticchie.......quindi la ricetta di oggi sarà:
POLPETTINE DI LENTICCHIE CON CURCUMA E SALVIA


Ingredienti: per 4 persone

200gr. Lenticchie chi non ha tempo puo' usare quelle gia' cotte
1 uovo per chi volesse
1carota
1 gambo si sedano
1scalogno mi piace il suo sapore si puo' ovviare con una piccola cipolla
1 spicchio di aglio anche due poi ci si bacia.
Del prezzemolo tritato...
Salvia io utilizzo quella secca
Timo q.b sempre secco
3 cucchiai di olio evo
Pangrattato
Noce moscata

Procedimento:
Mettere le lenticchie in una casseruola con sedano carota scalogno aglio e 1/2 litro di acqua...copritele e portate bollore il tutto per c.a 1 /2 ora...assaggiatele devono essere tenere.

Scoliamo il tutto e mettiamo da parte il brodo...che potremo usare...per farci una minestra....non si butta niente...e passiamo al frullatore velocemente.

Amalgamiamo dopo che si e' raffreddato con l'uovo..io uso un po' di panna di riso, prezzemolo e le spezie..timo noce moscata e del pangrattato che ci aiutera' ad ottenere la consistenza desiderata.

Formiamo delle polpettine piatte....le impaniamo nel pangrattato  se serve e le disponiamo su un foglio di carta forno..ungiamole con un filo d'olio e inforniamo a 180° fino a doratura ci vorranno c.a.20 minuti a seconda del forno...



Che dire...sappiateci dire e diteci se volete qualche ricetta o suggerimento in particolare

BUON APPETITO...... il pranzo e' servito...ah dimenticavo...solitamente lei le serve con una bella insalatona mista o una gustosa purè

La forma la potete decidere voi le potete fare piccole,grandi oppure schiacciati....insomma come vi vengono tanto sono sempre buone.

ALLA PROSSIMA

M&S

venerdì 27 gennaio 2017

Il Bello dell'arte

....Diciamo che in questo blog "IL BELLO DELLE MAMME " si parla di tutto un po'.....in questo caso il bello di questa mamma e' che ....ama l'arte che,in quanto a bellezza vi rientra alla grande ed e'  da sempre una mia grande passione. La mia vena artistica  la conosce  solo chi mi conosce da tanti anni. Mi piacerebbe parlarne con voi...coinvolgervi in questo mondo di rara bellezza e scoprire che pittori magari a noi sconosciuti ,con tratti magistrali ,hanno saputo sconvolgere con le loro opere il panorama pittorico. CI sono vari stili che mi piacciono ma, l' IMPRESSIONISMO e' quello che piu' adoro...questo stile era già' presente negli anni 60....diciamo che si tratta di un gruppo di giovani pittori, legati da amicizia, diverse personalità' che con le loro opere si accomunavano, ovvero ,avevano gli stessi intenti se pur con concezioni estetiche e formali diverse. Dipingere questo stile significava ritrarre la realtà' circostante..cioe' quello che l' occhio era in grado di vedere, percepire...la realtà' della quotidianita' con particolare attenzione alla propria fascia sociale nei suoi aspetti più' gratificanti.Questi artisti osservavano i cambiamenti, i movimenti della luce del colore...diciamo che contrariamente ai loro colleghi contemporanei sapevano cogliere una maggiore limpidezza e luminosita' dei colori ,bastava un'ombra, una luce e tutto mutava e l'effetto che si otteneva era quello ....di una " mescolanza ottica " che colpiva chi osservava il dipinto...chiunque può' rimanerne affascinato da tale tecnica anche occhi che assolutamente non si intendono di pittura...Il bello e' proprio questo.....vivere la realtà' attraverso un quadro...per me davvero unico...emozionante e sapere poi che questi giovani pittori non avevano i mezzi che oggigiorno abbiamo a disposizione..beh mi fa apprezzare ancora di più' il tutto. 





  

Y






la donna con l'ombrello di Andre Kohn .... coglie esattamente quello sopra descritto :sfumature, giochi di colore, la pioggia che assume riflessi quasi cangianti sul' asfalto.....questo quadro rientra nell' impressionismo figurativo....





Che dire poi di Berthe Morisot che dipinse questa mamma con i suoi bimbi sull'erba..questo è' un pastello su carta  esposto a Parigi nel Museo du Petit  Palais...anche qui l'occhio attento rimarrà meravigliato positivamente da sfumature , movimenti e colori ..il riposo dopo il gioco..gli alberi con sfumature molto naturali e questa giovane donna dell'epoca ...pensare poi di collocarla nel 1874 beh direi che è ' di straordinaria bellezza.


Se vi fa piacere, la prossima volta potremmo chiacchierare e scoprire insieme altri giovani pittori piu' conosciuti ,che grazie a stampe stupende molti hanno nelle loro case.....visualizzarli ed apprezzarne la rara bellezza....

Il bello delle mamme ....vi saluta....M&S  alla prossima !!!!













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