MOM and DAUGHTER

sabato 1 aprile 2017

Il Bello dell'arte: Vincent Van Gogh


Oggi finalmente ritorna la rubrica "Il Bello dell'Arte" in occasione di un anniversario speciale... Oggi , 30 marzo, infatti ricorrono i 163 anni dalla nascita del pittore, incisore e illustratore Vincent Van Gogh, figura geniale, complessa e tormentata quanto incompresa, che influenzò non poco le istanze artistiche del XX secolo. L'artista, nacque proprio in questa data nel 1853 a Zundert, nel Brabante olandese. Figlio di un pastore puritano severo e bigotto, primo di altri cinque (Anna Cornelia, Théodorus detto Théo, con cui mantenne per tutta la vita una strettissima corrispondenza epistolare, Elisabeth, Wilhelmina Jacoba e Cornelis.), iniziò sin da bambino a nutrire una notevole passione per l'arte. A ventisette anni iniziò a dipingere per professione dopo aver fatto il mercante d'arte per la Goupil & Co., l'insegnante e persino il missionario e il predicatore. Presentò spesso nel corso della sua vita problemi di depressione - sfociati poi in gravissime crisi nevrotiche e di autolesionismo - causati dalle delusioni affettive e dalla frustrazione derivante dal suo sentirsi incompreso dalla società, e più di una volta fu internato in case di igiene mentale. Ammirò molti grandi maestri della pittura di cui amava reinterpretare le opere, quali Eugene Delacroix, Jean-Baptiste Camille Corot, Honoré Daumier, Théodore Rousseau, Charles-François Dubigny e in primis Jean-François Millet che considerava "il vertice della pittura" per la sua attenzione alle tematiche della vita quotidiana e per il suo realismo tipico della Scuola di Barbizon. Arrivato in Francia, venne avvicinato agli impressionisti dal fratello Théo, dalla cui pittura tuttavia poco dopo si riconobbe estraneo. A causa della sua scarsissima capacità di rapportarsi con gli altri, le varie relazioni e amicizie da lui intraprese finirono male. Proverbiale è l'episodio avvenuto ad Arles nel 1888 durante la sua permanenza nella "casa gialla" con il pittore e amico Paul Gauguin, durante il quale Van Gogh, in preda a una crisi, tentò di ferire con un rasoio l'amico, e, dopo la partenza e la fine dell'amicizia con quest'ultimo, si autopunì tranciandosi un orecchio. Fu autore di più di 900 dipinti ad olio, senza contare la vastissima quantità di disegni, schizzi e incisioni. La sua arte era anarchica, imperfetta, caratteristicamente "scolpita" con il colore in rilievo, dai toni ora vividi e accesi ora cupi, ora stesi con tratti nervosi e paralleli, ora allucinati e vorticosi. I suoi soggetti erano autoritratti, ritratti di persone comuni, amici e conoscenti, paesaggi diurni e notturni popolati da cipressi e campi di grano e varie nature morte soprattutto floreali (rimane famoso il ciclo pittorico di nature morte de "I Girasoli"). Difficile collocare lo stile delle sue opere, talvolta erroneamente associate all'Impressionismo. Nonostante esse siano state influenzate da quest'ultimo stile, sono da considerarsi a metà tra Post-Impressionismo ed Espressionismo. Morì suicida a soli 37 anni nel luglio del 1890 a Auvers-sur-Oise, dopo che, in preda a un attacco nervoso, si sparò un colpo di rivoltella proprio in mezzo al campo di grano che aveva dipinto poco tempo prima.